Balla&Difendi, la musica militante in festa

Musica, sport, cultura e militanza. Mondi diversi, accomunati da valori e voglia di contaminarsi. Questo è lo spirito della festa Balla&Difendi nel Bosco, che si terrà a Bosco Albergati, Castelfranco Emilia (Modena) sabato 9 settembre. A 30 anni dall’omonima prima trasmissione radio (allora su Radio Città 103), omaggio a un disco storico, varie realtà da tutta Italia si ritroveranno per rinsaldare lo spirito antirazzista, antifascista e inclusivo sprigionato dalla musica militante. Con un pensiero per il Cile, a 50 anni dal golpe dei militari, e una locandina d’autore, regalata dall’artista Zerocalcare. Un mix di ingredienti che dai microfoni di una radio alle sfide sportive renderà la festa un’occasione di divertimento ma allo stesso tempo di consapevolezza.

Una locandina d’autore
La festa

La giornata sarà divisa in diversi momenti. Innanzitutto lo sport, con due tornei: uno di calcio a cinque e uno di pallavolo. Tornei dove lo scopo non è vincere, ma esserci condividendo lo spirito. Proprio a Bosco Albergati, luogo simbolico dal punto di vista storico – dalle Feste dell’Unità organizzate dai comunisti di vecchia data ai Giochi Antirazzisti (per anni svolti con il nome di Mondiali Antirazzisti e alla presenza di migliaia di partecipanti da tutta Europa proprio nel complesso verde noto anche come Città degli alberi) – andrà in scena quindi il Torneo Dimondi, che include anche ragazzi con disabilità.

Poi la musica, altro perno della festa. I dj-set che accompagneranno la giornata portano la firma del perugino Toto Rude (ska), della crew Dopamina (hip-hop), di Pier Tosi (reggae) e di Balla&Difendi, trasmissione radio che ogni lunedì sera Marco ‘Oddo’ Odorici e ‘Albertino’ alias Sirio Corbari conducono attraverso Radio Città Fujiko. Prima della serata musicale, che inizierà con il duo dei Nabat (punk-oi!) in acustico – chitarra e armonica, voce di Steno – verrà proposta una specie di trasmissione radio, come se fosse una vera puntata di Balla&Difendi.

Albertino (a sx) e Oddo (a dx)

Non mancherà anche una finestra culturale. Prima della serata, infatti, verrà presentata una figurina solidale realizzata dall’associazione Figurine Forever. A due giorni dal fatidico 11 settembre, che quest’anno sarà il 50esimo anniversario del colpo di stato in Cile guidato dal generale Augusto Pinochet ai danni presidente socialista democraticamente eletto Salvador Allende, sarà svelata una figurina dedicata ad Allende e alla sua “voce” Victor Jara, cantautore cileno torturato e morto pochi giorni dopo il golpe avallato dagli Usa. Autrice della figurina, presente sabato 9 settembre, è la fumettista marchigiana Mabel Morri, già autrice della fumetto card #35 dei fratelli ciclisti Cervellati, deportati e uccisi a Mauthausen. Con lei ci sarà anche il prof. Giorgio Tinelli, docente all’università di Genova e di Bologna – sede di Buenos Aires ed esperto di America Latina.

La figurina disegnata da Mabel Morri

Chicca finale: la locandina – riprodotta anche sulle magliette che saranno in vendita per coprire le spese di una festa del tutto autofinanziata – disegnata da Michele Rech, in arte Zerocalcare, prestatosi con piacere a creare un’immagine ripresa dal logo storico di Balla&Difendi. Il tutto, naturalmente, accompagnato da stand gastronomici lungo l’intera giornata.

Il logo storico di Balla&Difendi
Cos’è Balla&Difendi?

“Balla&Difendi nacque nel novembre del 1993 come trasmissione radiofonica nell’allora Radio Città 103”, racconta a Ventuno Marco Odorici, per tutti Oddo. Ex operaio metalmeccanico sin dai 15 anni e delegato sindacale per molti anni (prima nella Fiom, poi nell’Usb), Oddo ha militato in Democrazia proletaria (negli anni ’80) e in Rifondazione comunista (dal ’92), divenendo tre volte consigliere comunale nel suo Comune, Casalecchio di Reno (Bologna). Negli ultimi anni ha ripreso la militanza politica con Potere al popolo-Unione popolare, candidandosi per il collegio uninominale al Senato alle elezioni Politiche del 2022 (leggi anche Bologna, Odorici: «Contro Casini e Sgarbi, la sinistra è Unione popolare»). Molto conosciuto anche per la sua militanza sportiva tra i gradoni del Bologna e della Fortitudo, Oddo ha sempre coltivato anche la passione per la musica. Ed è di questo che ci parla oggi.

Marco Odorici

“Io rimasi molto affascinato da un disco uscito nel 1992 per la Gridalo forte Records. Si chiamava Balla&Difendi”. Una raccolta di quattro gruppi underground di Roma: Banda Bassotti, Filo da Torcere, Red House e AK 47. “Una pietra miliare per la ripresa della musica militante – racconta – perché erano tutti brani politicizzati. Il disco metteva insieme mondi e generi diversi, come l’hip-hop, lo ska e l’oi!”. Uno spartiacque. Che diede il la per un’iniziativa… “Proposi una trasmissione che provasse a divulgare maggiormente il verbo musicale. Trovai apertura a Radio Città 103, conducendo la trasmissione insieme a Maurizio Turchi, un ragazzo che già conduceva Vetri infranti e aveva più dimestichezza con la radio”. Poi dei cambiamenti. “Dopo non molto Maurizio lasciò per motivi personali e a lui subentrò un fratello di strada, Albertino. Con lui la trasmissione venne portata avanti fino ai primi 2000, poi siamo diventati entrambi papà e le priorità sono diventate altre nelle nostre vite”.

Una cassetta storica

Oggi Balla&Difendi però è di nuovo realtà. “Ultimamente, sebbene il mondo della comunicazione sia completamente cambiato anche sotto il profilo musicale, ci siamo riproposti a Radio Città Fujiko, che è l’evoluzione di Radio Città 103, per ricreare Balla&Difendi. Con le stesse modalità, ovvero più generi musicali senza troppi vincoli ma con messaggi politici o sociali. E siamo stati accolti benissimo anche lì”. Il 14 novembre 2022 l’avvio di questa nuova avventura, che si concretizza ogni lunedì dalle 22 alle 23, sempre con Oddo e Albertino. Tutte le puntate vengono pubblicate come podcast, nel sito della radio c’è una sezione dedicata dove si possono riascoltare. Su Facebook esiste un gruppo dal nome Balla&Difendi. Per informazioni sulla festa: red@ballaedifendi.net.

Il motto di questa festa è ‘Ama la musica, odia il fascismo’. Un comandamento per voi. Anche sotto forma di musica. “Sì. A Bologna abbiamo portato diversi gruppi in passato, ma non siamo un’azienda musicale, tutto ciò che abbiamo sempre fatto è stato fatto in modo militante. Per certi aspetti siamo stati un po’ antesignani o quanto meno abbiamo ravvivato l’ambiente musicale. Durante i bombardamenti su Belgrado organizzammo un concerto in piazza Maggiore chiamando Vento dall’est, di cui era capofila Sigaro, dopo che la Banda Bassotti si sciolse. Spostammo il palco in fretta e furia sotto i portici per la pioggia, davanti a centinaia di persone”. Passano gli anni, ma la voglia è sempre quella. “Ci divertiamo, con la musica veicolo di messaggi politici e sociali”.