Venezuela, scossa contro la corruzione. Maduro: “Lotta ferrea”

Una tempesta scuote il Venezuela. Al centro dell’attenzione, in particolare, uno scandalo attorno all’impresa petrolifera statale Pdvsa. Con annesse dimissioni del ministro del Petrolio, che si è detto pronto a collaborare per combattere la corruzione dilagante. Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, garantisce una lotta ferrea, alla luce dei nuovi casi scoperti.

“Abbiamo assunto una posizione verticale, frontale, assoluta: la lotta alla corruzione e ai corrotti, contro chi deruba la gente, dovunque si trovi, da qualunque parte provenga, qualunque cosa creda”, ha detto il presidente. Inoltre, ha precisato che l’istruttoria su questi casi va avanti da settimane ed è stata portata avanti, sotto la sua direzione, con la “collaborazione della procura della Repubblica e di tutti i suoi organi”.

“Ho l’assoluta volontà e l’assoluta decisione di andare fino in fondo per smembrare tutte queste mafie che abbiamo scoperto in flagrante”, ha affermato. In questa prima fase sono stati arrestati uomini d’affari, dirigenti, alti funzionari delle istituzioni statali e un deputato.

Altre reazioni

Il Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv), attraverso un comunicato, ha espresso il suo assoluto sostegno alle azioni avviate dal governo nell’ambito della lotta alla corruzione: “La nostra lotta alla corruzione deve essere un sigillo inalterabile di condotta politica che deve governare l’azione quotidiana degli uomini e delle donne della Rivoluzione Bolivariana. (…)”. A sua volta, il primo vicepresidente del Psuv Cabello ha ratificato l’impegno ad essere in prima linea, insieme al capo dello Stato, nella lotta alla corruzione.

Anche il presidente del Potere Morale e Controllore Generale della Repubblica, Elvis Amoroso, ha offerto sostegno al presidente Maduro “per le azioni coraggiose intraprese”.

Il pubblico ministero del Venezuela ha rilasciato una dichiarazione per riferire sull’avvio del relativo procedimento per il perseguimento di pubblici ufficiali coinvolti in presunti atti di corruzione. “Il Pubblico Ministero informa il Paese che, essendo stato notificato dalla Polizia Nazionale Anticorruzione l’arresto di un gruppo di pubblici ufficiali che appaiono presunti coinvolti in gravi atti di corruzione, ha avviato il relativo procedimento ai fini della loro processo”. Sono stati nominati cinque procuratori nazionali competenti in materia di corruzione, criminalità organizzata, diritti umani e piena giurisdizione. “Le indagini illecite corrispondono a diversi rami e livelli del Potere Pubblico e coinvolgono settori strategici per lo sviluppo nazionale e l’amministrazione della giustizia”, ​​ha precisato l’ente.

Le dimissioni

I nuovi casi di corruzione riguardano alti funzionari e dirigenti della Pdvsa – compagnia petrolifera di proprietà statale – e della Soprintendenza Nazionale dei Criptoattivi (Sunacrip). In questo quadro, il vicepresidente del settore dell’Economia e ministro del Petrolio, Tareck El Aissami, ha comunicato le dimissioni dall’incarico che ricopriva, manifestando la disponibilità a sostenere tutte le indagini. Il 21 marzo, Maduro ha nominato Pedro Rafael Tellechea come nuovo ministro del Petrolio e come responsabile della compagnia petrolifera statale Petróleos de Venezuela (Pdvsa). Tellechea l’anno scorso ha diretto il ritorno di Monómeros, filiale di Pdvsa in Colombia, al governo bolivariano costituzionale nel 2022, dopo essere stata gestita per circa quattro anni da gruppi dell’opposizione d’estrema destra venezuelani sostenuti dall’amministrazione dell’ex-presidente colombiano Iván Duque.

Il presidente Maduro ha anche parlato della corruzione di destra che “ha rubato miliardi di dollari consegnati dal governo degli Stati Uniti da conti venezuelani all’estero (…) Il bandito, il ladro Juan Guaidó per esempio”, chiedendo giustizia per le risorse rubate dalle opposizioni d’estrema destra, le stesse che “hanno chiesto le misure sanzionatorie contro l’economia venezuelana, contro il popolo venezuelano”.

Gli arresti

Finora, secondo il canale statale Venezolana de Televisión (Vtv), sono stati arrestati l’ex sovrintendente nazionale ai criptoattivi e alle attività correlate (Sunacrip), Joselit Ramírez; il presidente del Circuito Giudiziario Penale dell’Area Metropolitana di Caracas, Cristóbal Cornieles Perret; il quarto giudice di controllo con giurisdizione sui reati connessi al terrorismo, José Mascimino Márquez; così come il sindaco del comune di Santos Michelena nello stato di Aragua, Pedro Hernández. Un totale di 25 persone (10 funzionari delle istituzioni statali, 11 uomini d’affari, 3 giudici e 1 sindaco) sono state finora arrestate. Saab ha spiegato che quasi tutte le persone coinvolte sono legate a irregolarità commesse all’interno della Sovrintendenza dei Criptoattivi e della Vice Presidenza del Commercio e delle Forniture di Pdvsa.

Manifestazioni

Il presidente ha anche chiesto al popolo venezuelano il suo sostegno e che sia unito più che mai “in questa battaglia che vinceremo”. Allo stesso modo, ha esortato il popolo venezuelano a passare all’offensiva contro i corrotti. “Abbiate assoluta fiducia che qui avete combattenti, guerrieri della battaglia per la verità, per la giustizia, della battaglia permanente contro la corruzione e le mafie”, ha detto. Per sostenere la politica anti-corruzione del governo, migliaia di chavisti e cittadini venezuelani hanno partecipato ad una grande manifestazione tenutasi il 26 marzo, partita davanti al pubblico ministero nel Parque Carabobo, Caracas, e conclusasi davanti alla sede della Pdvsa, nel distretto di Las Palmas. I manifestanti hanno esposto cartelli con didascalie del tipo: “Gli onesti sono di più” e “Maduro, colpisci duramente i corrotti”.