L’hinglish in India, il globish e le lingue tagliate in Italia

Hindi, inglese e… hinglish

In India l’hinglish, un cocktail di inglese e di hindi, da anni sta sostituendo l’inglese in alcuni film di Bollywood, in alcune trasmissioni fm e show televisivi e nella parlata comune. Tutto ciò a scapito delle molte lingue che si parlano nel subcontinente indiano: 415 oltre alle due lingue ufficiali, hindi e inglese. All’inizio del XXI secolo, in due villaggi in Karnataka e in un villaggio in Madhya Pradesh, si parlava ancora sanscrito. Probabilmente oggi nei tre villaggi, oltre al sanscrito, si parla anche hinglish.

Il globish, solo 1.500 parole

Come in tutto il mondo, in Italia si sta diffondendo, già da anni, il globish, fusione di “global” ed “english”. Una versione scremata dell’inglese: solo 1.500 parole (accuratamente scelte) che permettono di comunicare concetti semplici facilmente. Quindi se dovete comunicare analisi articolate dimenticate il globish. La diffusione del globish contribuisce ad aumentare parole e frasi inglesi nella lingua italiana. E l’Accademia della Crusca? Si oppone a tutto ciò, ma inutilmente.

Le lingue tagliate, un “genocidio bianco”

I problemi delle minoranze linguistiche in Italia sono di lunga data. Ne parlava già nel 1974 Sergio Salvi nel libro Le lingue tagliate, elencando quali fossero e i problemi derivanti. Sergio Salvi, che parlava di “genocidio bianco”, indicava il che fare nell’art.3 della Costituzione: “Tutti i cittadini… sono uguali davanti alla legge senza distinzioni…di lingua…”. Dopo anni la situazione non è migliorata, anzi: più globish e più lingue tagliate.