Belfast, il film di Kennet Branagh e l’Irlanda del Nord di oggi

Le strade di Belfast sono letteralmente assediate da autoblindo dalle quali spuntano lugubri baschi rossi. Apparentemente la vita nel centro è quella di una città anglosassone, dove tutto procede normalmente, se non fosse per il fragore metallico delle bombe firmate dall’IRA. È il loro modo di lottare, è per tener vivo davanti al mondo il problema dell’Ulster.                                
Gian Butturini, Dall’Irlanda dopo Londonderry, 1972.

‘Belfast’, il film

Kenneth Branagh, premiato agli Oscar 2022 per la miglior sceneggiatura originale di Belfast, racconta in questo film la vita di una famiglia nel conflitto tra cattolici e protestanti che insanguinò l’Irlanda per circa 25 anni. Il film, in bianco e nero, è basato sulle esperienze personali di Branagh, nato a Belfast il 10 dicembre 1960. Nell’estate del 1969, un bambino di nove anni di nome Buddy sa esattamente chi è e dov’è.

Viene dalla classe operaia di North Belfast, felice, amato e al sicuro. Il suo mondo è una vita di strada frenetica ed esilarante, vissuta ad alta voce nel mezzo di una comunità che ride e resta unita. Dove la tua famiglia allargata vive nella stessa strada ed è difficile perdersi poiché, almeno in superficie, tutti a Belfast conoscono tutti gli altri. E in ogni minuto libero, nell’oscurità delle sale cinematografiche e davanti alla televisione, l’esistenza e i sogni interiori di Buddy vengono trasportati e inebriati dal cinema e dalla televisione americani.

Troubles

Nei giorni caldi di agosto la felice infanzia di Buddy diventa un incubo. Nella strada dove vive Buddy scoppiano violenti disordini sociali che si intensificano rapidamente. Prima un assalitore mascherato, poi una rivolta e infine una battaglia in tutta la città, con la religione che alimenta le fiamme ancora più in profondità. Cattolici e protestanti, un tempo vicini amichevoli, sono diventati rivali mortali.

Buddy deve dare un senso al caos e alla frenesia, così come a questo nuovo ambiente fisico di blocco, che è popolato da eroi e cattivi precedentemente visti solo sul grande schermo ma che ora minaccia di sconvolgere tutto ciò che conosce e ama, mentre infuria un’epica battaglia nel suo stesso cortile.

Sua madre sta lottando per sbarcare il lunario mentre suo padre lavora in Inghilterra per mantenere la famiglia. Vige la legge di vigilanza e vite innocenti sono a rischio. Buddy ha passato ore davanti a western come High Noon e The Man Who Shot Liberty Valance, quindi sa cosa aspettarsi dai suoi eroi, ma suo padre può essere l’eroe di cui Buddy ha bisogno? Riuscirà sua madre a lasciarsi alle spalle il passato per salvare il futuro della sua famiglia? Come può proteggere i suoi adorati nonni? E come può amare la ragazza dei suoi sogni se non può amarla?

Il murale dedicato a Bobby Sands a Falls Road, Belfast

Il viaggio avvincente, divertente e straziante di Buddy attraverso rivolte, spargimenti di sangue, gioie e dolori dei legami familiari e l’angoscia del primo amore, il tutto accompagnato dai balli, dalla musica e dalle risate che solo gli irlandesi possono raccogliere quando il mondo si capovolge, contiene le risposte.

Kenneth Branag fa riferimento in Belfast a film della sua giovinezza: Mezzogiorno di fuoco, 1950, di Fred Zinnemann; Un milione di anni A.C., 1966, di Don Chaffey; Mary Poppins, 1964, di Robert Stevenson. Il sonoro della ballata di  Mezzogiorno di fuoco è quando il padre di Buddy affronta da solo facinorosi attentatori.

Qui il link con il trailer di Belfast in italiano.

Murale in solidarietà con il popolo palestinese a Belfast. Foto via Pixabay
L’Irlanda del Nord oggi

Lo scorso 7 maggio Sinn Féin, il principale partito nazionalista irlandese, ha ottenuto la maggioranza dei seggi nell’Assemblea dell’Irlanda del Nord: 27, contro i 24 andati al Democratic Unionist Party, DUP. Il Sinn Fein desidera l’Irlanda unita mentre il DUP vuole che l’Irlanda del Nord rimanga parte del Regno Unito.

Una leader
Michelle O’Neill

Leader del Sinn Féin è Michelle O’Neill. La sua ascesa è dovuta al fatto che, sebbene troppo giovane per aver assistito alle fasi caldissime del conflitto, aveva 4 anni alla morte di Bobby Sands. Ora ne ha 45 e possiede un pedigree repubblicano incontestabile. Figlia di un prigioniero politico dell’Ira e nipote di uno dei capi dell’associazione che raccoglieva fondi in America a favore dell’organizzazione, ha avuto due cugini uccisi dalle forze britanniche ed è stata scelta nel suo ruolo nientemeno che da Martin McGuinness, storico leader dell’Ira, uno dei maggiori artefici del cessate il fuoco dell’IRA e del Belfast Agreement, nonché vice primo ministro fino alla morte nel 2017. Michelle O’Neill, assieme a Gerry Adams, portò a spalla la bara di McGuinness nel funerale a Derry nel marzo del 2017.

Non sarà facile ottenere l’Irlanda unita, ma un importante passo in avanti è stato fatto. Durante la campagna elettorale Sinn Féin, ex ala politica dell’organizzazione cattolica paramilitare IRA (Irish Republican Army), non ha posto particolare insistenza sul tema della riunificazione dell’Irlanda, ma con tutta probabilità ora cercherà di organizzare un referendum per proporre il distacco. Tuttavia, per il momento sarà Londra a decidere: secondo quanto stabilito dagli accordi di pace, infatti, il voto popolare sarà concesso solo quando sarà chiaro che la maggioranza è a favore.

Sinn Féin, letteralmente “noi stessi”, è il movimento indipendentista fondato nel 1905 da Arthur Griffith. Si tratta di un partito politico di sinistra, d’ispirazione socialista democratica e repubblicana, sostenuto fortemente dalla fazione cattolica nordirlandese. Dal 1997, il Sinn Féin ha varcato i confini dell’Irlanda del Nord proponendosi anche nella Repubblica d’Irlanda (Éire).