Non c’è pace senza giustizia

Si potrebbe dire “stiamo con i palestinesi, senza se e senza ma”. E a vedere la vicenda nella sua interezza non si sbaglierebbe, volendo restare ancorati alla logica aggredito-aggressore. Si potrebbe anche dire, a voler essere ancora più prudenti, “stiamo con la pace, per una soluzione diplomatica”. Perché ogni conflitto si può risolvere, se davvero si vuole.

Invece no. Nella parte di mondo in cui viviamo, che chi conta davvero considera come se fosse il mondo intero, quello che sentiamo è “stiamo con Israele, per il suo diritto a difendersi”. E allora ci sembra chiaro che non c’è una coerenza, nella valutazione delle situazioni di conflitto che purtroppo avvolgono varie parti di questo sempre più malandato pianeta.

Dalla Ue agli Stati Uniti, fino al governo italiano, gli stessi che giustificano una guerra – senza uomini – per difendere l’Ucraina (“aggredito-aggressore”), invece che favorire un tavolo diplomatico vero, gettano la maschera per l’ennesima volta. Sostenendo il diritto di Israele di difendersi, ma anche di attaccare, come da decenni i fatti dimostrano. Un’ipocrisia che non possiamo sopportare. Restiamo convinti che nel conflitto israelo-palestinese, come in tutti gli altri, non possa esserci pace senza giustizia. Staremo sempre dalla parte degli oppressi, mai da quella della guerra.