Zadar campione, Split finalista mai domo. La Dalmazia torna protagonista del basket di Croazia

La Dalmazia contro Zagabria, leggasi la provincia contro la capitale, la periferia contro il centro politico ed economico, la costa adriatica (con un considerevole periodo storico di appartenenza alla Serenissima Repubblica di Venezia) contro la mitteleuropa, il sud contro il nord. La finale del campionato di basket della Croazia tra Zadar e Split ha rappresentato una vera e propria rivincita per la Dalmazia, regione del paese, che sopratutto negli anni Novanta tanto ha dato alla tradizione cestistica jugoslava ed europea, tornata a regnare sul panorama cestistico nazionale.

Era, infatti, dal lontano 2008 che una finale del campionato croato non veniva disputata tra due compagini dalmate. 13 anni fa, furono proprio Zadar e Split ad offrire una delle serie di finale più avvincenti nella storia della pallacanestro della Croazia, durata ben 5 gare, fino alla “bella” vinta dalla compagine zadarina sul proprio terreno di gioco.

Dopo di allora, il vento del nord è tornato a soffiare, restituendo a Zagabria l’egemonia cestistica sul paese. Da un lato, il Cibona, capace di trionfare in quasi tutte le edizioni precedenti della competizione, è tornato a vincere 6 campionati nazionali.

Dall’altro, il Cedevita, sostenuto da sponsorizzazioni di peso, capace di imporsi per 5 volte di fila, tra 2014 e 2018, prima della fusione con l’Olimpija Ljubljana e il trasferimento nella capitale della Slovenia.

Le forze in gioco

Nonostante l’appartenenza alla medesima tradizione cestistica, Zadar e Split hanno proposto due tipologie di pallacanestro differenti. Guidata dal selezionatore della nazionale croata, Veljko Mršić, Zadar ha privilegiato il gioco interno sull’asse play-pivot composto dal playmaker “di casa” Dominik Mavra e dal centro statunitense Chinanu Onuaku, già visto in NBA, nella stagione 2016-2017, con la maglia degli Houston Rockets.

L’altro USA della squadra, la guardia tiratrice Kodi Justice, ha rappresentato un’ulteriore colonna portante della squadra, assieme all’esterno Justin Carter (statunitense passaportato slovacco), alle guardie Martin JunakovićAntonio Jordano Jan Palokaj, oltre ai lunghi Aleksandar Bursać e Domagoj Vuković, viceleader dei rimbalzi dopo Onuaku.

Split, da parte sua, ha proposto una pallacanestro basata sopratutto su pick and roll centrale e attacco perimetrale, anche a scapito di un alto numero di turnover, il vero tallone d’Achille dei gialloneri.

Passati, a metà stagione circa, dalla guida tecnica di Ivica Skelin a quella di Mile Karakaš, i Žuti, con un roster privo di americani, hanno avuto nel veterano Roko Leni Ukić non solo un capitano in grado di sollevare la squadra nei momenti di particolare difficoltà, ma anche un play capace sia di punire dalla lunga distanza, che di distribuire veri e propri cioccolatini, tra gli altri, alla guardia tiratrice Blaž Mesiček, al centro Marin Marić, al lungo Marko Luković e alla coppia di esterni Ivan PerasovićPavle Marčinković.

Tra i giocatori capaci di fornire un contributo importante alla compagine giallonera degni di menzione vi sono anche il veterano Luka Babić, le guardie Toni Perković e Sani Čampara, e il centro Antonio Vranković.

La finale

La serie decisiva per l’assegnazione del titolo cestistico croato è iniziata con una vittoria a valanga di Zadar nella partita di apertura. Un trentello sfiorato (81:53), che la compagine di Coach Mršić ha quasi replicato, sempre tra le mura amiche, in gara 2, infliggendo a Split una sconfitta di 15 punti (73:58).

Nonostante le prime due partite avessero reso l’idea di una finale saldamente nelle mani di Zadar, la serie ha cambiato decisamente natura una volta spostatasi qualche chilometro più a sud in casa giallonera.

In gara 3, una Split tutto cuore e carattere è stata capace di rimontare uno svantaggio di ben 16 punti nel corso del secondo tempo, per poi forzare un supplementare nel quale, con un parziale di 9-1, la compagine giallonera, trascinata da ben 30 punti di capitan Ukić, ha vinto un incontro cruciale (83:75), mantenendo aperta la serie (vedi questa azione: https://www.facebook.com/watch/?v=3997066690383390).

A dare prova dell’inerzia passata a favore dei gialloneri è stata, successivamente, gara 4, nella quale Split, a suon di triple, ha saputo mettersi avanti nel punteggio nel corso del secondo quarto, arrivare alla doppia cifra di vantaggio durante la terza frazione di gioco, per poi amministrare il vantaggio fino all’81-68 finale, che ha riportato la serie a Zadar per la “bella”.

Tornata tra le mura amiche, Zadar ha saputo imporre la propria pallacanestro, chiudendo de facto la partita già nel corso del primo tempo con Mavra, Carter, Jordano ed Onuaku a guidare i biancoazzurri ad una vittoria senza appello (84:57) valevole per il titolo di campione nazionale.

I playoff

Per Zadar e Split, il successo stagionale è maturato dopo prestazioni convincenti nel corso dei playoff. Impegnata in un derby dalmato nei quarti di finale, Zadar, che ha beneficiato del fattore campo nei playoff in virtù del primo posto raggiunto in regular season, ha avuto la meglio del Šibenka di Šibenik (altra città della Dalmazia dalla importante tradizione cestitica) per 2 partite a 0. Successivamente, però, la compagine zadarina è riuscita a piegare il Gorica in semifinale solamente alla “bella” in gara 3.

Split, da parte sua, dopo avere eliminato Zalok ai quarti di finale con un comodo 2-0 è riuscita, col medesimo risultato, nell’impresa di battere il Cibona in semifinale. La vittoria decisiva, sul campo della compagine di Zagabria, è stata, infatti, raggiunta con una prestazione superlativa, disputata a sole 24 ore dall’importantissimo spareggio salvezza di Lega Adriatica, vinto dai gialloneri sullo Spars Sarajevo.

La stagione regolare

Prima ancora che nei playoff, il predominio delle due compagini dalmate è stato costruito nel corso della stagione regolare. Dopo un record di 8 vittorie e 2 sconfitte nel corso delle prime 10 partite, tra cui una vittoria interna con Split, Zadar ha saputo inanellare un filotto di 9 risultati utili consecutivi, tra cui una prestigiosa vittoria esterna a Zagabria contro il Cibona, chiusosi solamente con una sconfitta in trasferta a Split, ancora una partita persa a Zabok, ed una vittoria interna contro il Šibenka.

Nella fase finale della stagione regolare, Zadar ha altresì mantenuto un record immacolato, con 11 vittorie su altrettante partite, tra le quali ancora una vittoria casalinga contro Split, ed un successo corsaro sul campo del Cibona.

Un record finale di 29 vinte e 4 perse ha permesso alla compagine di Coach Mršić di classificarsi al primo posto al termine della stagione regolare, risultando, altresì, la squadra col migliore score in trasferta: 13 vittore e sole 3 sconfitte.

Meno solido, ma ugualmente importante, è stato il cammino della compagine di Coach Karakaš. Completate le prime 10 partite con un record di 8 vittorie (tra cui una vinta in casa col Cibona) e 3 sconfitte (tra cui una persa a Zadar), Split ha concluso la prima fase con altri 10 successi, tra i quali una partita interna contro Zadar e una trasferta sul campo del Cibona, e 2 sconfitte.

I due coach: Karakaš (a sinistra) e Mršić (a destra)

Nella seconda fase della stagione regolare, Split è parsa inarrestabile per le prime 7 partite, battendo ancora una volta il Cibona tra le mura amiche, finendo, però, per fermare la corsa con una doppia sconfitta esterna contro Škrljevo e Zadar.

Terminata la stagione regolare al secondo posto, con 26 vittorie e 7 sconfitte, i gialloneri hanno potuto, tuttavia vantare il 100% di vittorie casalinghe.

L’inevitabile ricordo del passato

Come dimostrato dalla stagione di Lega Adriatica, i roster di Zadar e Split, seppur dominanti in Croazia, non hanno saputo essere competitivi nel panorama “regionale” ex-jugoslavo. In ABA Liga, infatti, la compagine di Coach Mršić si è salvata a una giornata dal termine della stagione regolare, mentre i ragazzi di Coach Karakaš hanno dovuto affrontare i playout per non retrocedere.

Ciononostante, vedere le due città guida della Dalmazia tornare protagoniste del basket croato rappresenta un episodio degno di attenta considerazione che rievoca precedenti storici di assoluto rilievo ed importanza a livello europeo.

Split è infatti la squadra erede della gloriosa Jugoplastika tre volte campione d’Europa, nel 1989, 1990 e 1991, capace di battere potenze del basket continentale quali Maccabi e Barcellona con un roster stellare composto, tra gli altri, da Toni KukočDino RađaŽan TabakVelimir PerasovićZoran SretenovićLuka Pavićević e Duško Ivanović.

Zadar, invece, non può non ricordare quella squadra composta da Stojko VrankovićPetar PopovićIvica ObadVeljko Petranović, che, nel 1986, riuscì a strappare al Cibona di Dražen Petrović il titolo di campione di Jugoslavia in una delle finali maggiormente sensazionali nella storia del basket europeo.

*Malgrado l’esistenza di corrispettivi italiani per le città di Split e Zadar, l’autore si è riservato il diritto di optare per il mantenimento dei nomi originali.