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L’Eternauta, un capolavoro a fumetti

Editoriale Cosmo sta pubblicando in tre puntate – il primo numero è apparso a febbraio del 2021 – il capolavoro a fumetti L’Eternauta di Héctor Oesterheld (da cui è tratta anche una serie su Netflix), disegnato da Francisco Solano López.

La prima edizione italiana da edicola
Foto di Davide Passaglia

In una nota esplicativa Alberto Brambilla scrive: «In Italia per lungo tempo non abbiamo potuto godere di questa ricchezza, perché le copie disponibili dell’Eternauta si basavano sulla versione rimontata nel 1977 per Eura Editoriale del disegnatore Ruggero Giovannini che, con l’approvazione di Solano López, aveva reso verticali le pagine del fumetto, tagliando, allungando o trasformando in cerchi le vignette originali. Allo stesso modo, Stelio Rizzo – sceneggiatore, redattore e direttore editoriale – aveva ritoccato i testi, aggiungendo spesso didascalie a riempire i silenzi lasciati da Oesterheld. La nostra è quindi la prima edizione italiana da edicola, da grande diffusione, che presenta le tavole nel formato originale, già apparse nella versione da libreria pubblicata da 001 edizioni…»

I fumetti di Oesterheld

Oesterheld è stato un cultore coerente della fantascienza, nel senso più ampio e più comprensivo di questa categoria, praticamente dai suoi inizi come narratore professionista negli anni ’50, tanto con il suo lavoro con note e racconti nella casa editrice d’avanguardia Más Allá, come poi sceneggiatore di fumetti a partire dal 1951, prima in Avril e poi nella sua casa editrice La Frontera.

Fumetti de L’Eternauta di Eura Editoriale. Foto di Davide Passaglia
La profezia sul golpe argentino

L’Eternauta (El Eternauta) è un fumetto di fantascienza scritto da Héctor Oesterheld, disegnato da Francisco Solano López e pubblicato dal 1957 sulla rivista Hora Cero. Prima in Argentina, dove raggiunse un notevole successo venendo ristampato più volte, e poi nel resto del mondo raggiungendo una fama tale da venire considerato un capolavoro del fumetto mondiale. La saga venne riscritta da Oesterheld nel 1969 rendendo più espliciti i riferimenti alla situazione geopolitica del Sudamerica del periodo e venne ridisegnata da Alberto Breccia in una personalissima e innovativa versione che viene considerata un capolavoro dalla critica. La trama è spesso considerata una sorta di anticipazione del golpe argentino del 1976 di Jorge Videla, e del quale rimarrà vittima lo stesso Oesterheld, scomparso nel 1977.

Anche Oesterheld tra i desaparecidos

Oesterheld scomparve il 21 aprile del 1977 a La Plata, prelevato da una squadra armata. Da allora è entrato a far parte della numerosa schiera dei desaparecidos argentini. Dal giugno dell’anno precedente erano sparite due sue figlie, Beatriz Marta e Diana Irene, quest’ultima incinta di sei mesi. Nel novembre 1977 a scomparire è una terza figlia, Marina (incinta di otto mesi e il cui marito era già desaparecido). Il mese dopo viene uccisa, insieme al marito, anche Estrela Inés, l’ultima figlia fino ad allora sopravvissuta alla Guerra sporca della giunta militare argentina.

Secondo i registri raccolti dal Conadep, Commissione Nazionale sulla Scomparsa delle Persone, fu detenuto nella caserma Campo de Mayo e nei centri di detenzione clandestina conosciuti come El Vesubio e El Sheraton e fu visto anche nel Batallón de Arsenales 601 Domingo Viejobueno; fu assassinato, si crede, a Mercedes, in provincia di Buenos Aires, nel 1978.

Héctor Oesterheld e la sua famiglia
Elsa, una nonna di Plaza de Mayo

La sua vedova, Elsa Sara Sánchez de Oesterheld, morì a 90 anni a Buenos Aires il 22 giugno 2015 dopo una vita di sofferenza e lotta. Militò nelle Abuelas de Plaza de Mayo, con lo scopo di sapere cosa fosse successo ai famigliari desaparecidos.

Tra il 1976 e il 1977, il regime militare ha ucciso suo marito, le sue quattro figlie e i suoi due generi. Due di loro erano incinte ed è per questo che Sánchez si è unita alle nonne di Plaza de Mayo per cercarle. Elsa Sara Sánchez è morta senza riuscire a trovarli. Invece furono trovati altri due nipoti leggermente più grandi che erano stati rapiti insieme alle loro madri. La vedova ne prese e crebbe uno, Martín Mórtola Oesterheld.

Il ricordo

Il gruppo di Hijos e Hijas por la Identidad y la Justicia, contra el Olvido y el Silencio (Hijos), composto da discendenti degli scomparsi, ha dato l’addio a Elsa Sara Sánchez de Oesterheld con queste parole: «Era una donna che ci ha insegnato molto: sopravvivere, combattere e sorridere di nuovo. Nessuno sa come questa donna, piccola di statura, sia stata così grande contro tutto ciò che i carnefici le facevano. Elsa è sopravvissuta a tutto questo, calpestando l’impossibile, lottando sempre per la giustizia».