Tremila tonnellate di spazzatura britannica minacciano la costa andalusa

I camion continuano ad accumulare rifiuti su una montagna che, giorno dopo giorno, diventa sempre più grande. La spazzatura cade su uno dei versanti orientali della Rocca di Gibilterra, suolo britannico in territorio andaluso.

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Gibilterra, colonia britannica nel sud della Spagna

I negoziati sulla Brexit hanno cambiato molti meccanismi a Gibilterra. Sotto la sovranità britannica dal 1713, Gibilterra è un’enclave di 600 ettari oltre ad essere il centro abitato britannico più denso in Spagna, che non ha più la capacità spaziale per gestire i rifiuti. Infatti, la questione ambientale e il transito delle merci oltre confine sono stati parte dei principali ostacoli nei negoziati post-Brexit.

Lo Stretto di Gibilterra tra Spagna e Marocco

La colonia britannica nel sud della Spagna gestiva i suoi rifiuti in uno stabilimento vicino in territorio spagnolo, ma ora i rifiuti si accumulano sulla roccia. Gli ecologisti avvertono del rischio ambientale di tremila tonnellate di rifiuti non trattati in riva al mare.

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Circa un mese fa, i rifiuti venivano rimossi dal territorio britannico per essere separati e gestiti presso l’impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani a Majadal de Bustos, nel Complesso ambientale dell’Europa meridionale a Los Barrios (Cadice), a 28 km di distanza. Ma i negoziati sulla Brexit hanno paralizzato tutte queste routine, come riportano alcuni media.

La voce degli attivisti

«Fino a poco tempo tutti questi rifiuti erano controllati, ma la Brexit ha bloccato la comprensione», ha denunciato poche settimane fa Antonio Muñoz, rappresentante di Verdemar, Ecologists in Action in Campo de Gibraltar.

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Verdemar avverte che ci sono già tremila tonnellate che si stanno accumulando a pochi metri dalla spiaggia rivolta a est, la parte meno popolata di Gibilterra.

«Il pericolo è che i percolati finiscano per colare in mare, quindi non sarà un problema per Regno Unito e Bruxelles, ma per noi. L’ambiente non conosce confini», afferma Muñoz, che vive a Campo de Gibraltar.

Il materiale che continua ad accumularsi e a deteriorarsi non è entrato nel circuito del riciclo ed è finito nello stabilimento di Los Barrios. L’intesa tra Gibilterra e i suoi dintorni, rappresentati nel Commonwealth of Municipalities, rimane nel limbo mentre cresce la montagna di spazzatura.
«Nel caso in cui questi ritardi dovessero continuare, verranno prese misure per frantumare, imballare e compattare i rifiuti» – spiegano dal governo di Gibilterra, affermando che, se non si raggiunge un accordo per riesportare i rifiuti allo stabilimento di Cadice, si potranno stoccare i rifiuti compattati nei tunnel della roccia. Secondo le indiscrezioni si calcola un margine di stoccaggio di otto settimane ed un trasferimento di rifiuti via mare in altri paesi.

Ecologists in Action avverte che, ogni anno, gli oltre 32mila abitanti emettono 30mila tonnellate di rifiuti nel Commonwealth di Campo de Gibraltar. Questa entità riunisce Línea de la Concepción, Algeciras, San Roque, Los Barrios, Tarifa, Jimena e Castellar, costituendo una popolazione di 270mila abitanti. Tutto fa pensare che la decisione sia nelle mani della Corte diplomatica, lontano dalla montagna di immondizia sempre più puzzolente e malsana. Verdemar chiede soluzioni rapide al tavolo delle trattative affinché la spazzatura non diminuisca e il problema si blocchi. L’opzione dei rifiuti che viaggiano via mare verso il Regno Unito «sarebbe una sciocchezza» a causa dell’impronta di carbonio che implicherebbe.

Tra Brexit e Gibrexit

Attualmente il Regno Unito sta negoziando con l’Unione Europea il Regolamento sul Trasferimento di Rifiuti Transfrontalieri. Questo problema, insieme ad altri come la gestione dell’acqua di zavorra o la salvaguardia del livello di protezione ambientale secondo gli standard europei, sono alcuni degli argomenti che si eternano nei negoziati a Londra, Bruxelles e Madrid.

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Ad oggi si sono svolti cinque giri di negoziati tra la Commissione Europea e il Regno Unito, gli ultimi per via telematica all’inizio di febbraio 2022. Non c’erano accordi per i controlli alle frontiere, la tassazione e il ruolo che la giustizia europea poteva o non poteva svolgere come mediatrice. Secondo fonti degli Affari esteri spagnoli, i prossimi negoziati dovrebbero iniziare proprio a marzo.

Tutto indica che le soluzioni impiegheranno del tempo per arrivare. Il responsabile dei negoziati con il ministro degli Esteri britannico, Liz Truss, e il vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefrcovic, nell’ultima nomina hanno discusso solo di questioni di confine in Irlanda e Irlanda del Nord. Gibilterra continua ad essere un confine troppo lontano in cui si accumulano rifiuti sotto il tappeto e questioni difficili da risolvere, come l’esistenza della base militare sulla roccia. In particolare, tenendo conto degli ultimi incidenti nelle acque di confine.

Durante la prima settimana di febbraio si è evidenziata la difficile convivenza tra la colonia britannica e le sue immediate vicinanze, con oltre tre incidenti consecutivi tra la marina inglese e le navi spagnole. La concentrazione di questi litigi nelle acque di confine continua ad attirare l’attenzione, proprio mentre stiamo attraversando la fase finale dei negoziati nota come Gibrexit, la Brexit di Gibilterra, anche se per ora tutto tace.