L’Italia porta a 37 il record e avvicina il Mondiale

L’Italia campione d’Europa ha ampiamente raggiunto e superato il record mondiale di risultati utili consecutivi per nazionali, arrivato ad una clamorosa ‘quota 37’ (Brasile e Spagna si sono fermate a 35) dopo il rabbioso 5-0 di mercoledì 8 settembre nelle qualificazioni mondiali contro la Lituania, la prima vittoria dopo il trionfale Europeo e la balbettante ripartenza (vedi i pari con Bulgaria e Svizzera). Ma vincere l’Euro non è bastato per conquistare ‘pienamente’ il vecchio continente: per farlo infatti, e assicurarsi così l’approdo diretto a Qatar 2022, urge il primo posto nel girone C delle qualificazioni. E quella che prima (e subito dopo) Euro 2020 sembrava una formalità, a causa dei ‘soli’ 5 punti raggranellati nelle tre gare post “notti magiche” è diventata una montagnola insidiosa, costata più di qualche critica agli azzurri campioni.

Un regalo da Belfast allontana lo spauracchio playoff

Ma meno male che la Svizzera, sempre mercoledì 8 settembre, ci ha fatto un piccolo regalo non andando oltre lo 0-0 in Nord Irlanda (con tanto di rigore sbagliato di Seferovic), consentendo agli azzurri di ‘respirare’ (siamo a +6 sui rossocrociati, seppur con due gare in più) e poter sigillare quasi matematicamente la qualificazione con una vittoria nello scontro diretto contro gli elvetici in programma a Roma il prossimo 12 novembre. Poi basterebbe un punto tre giorni dopo a Belfast, con i nordirlandesi. Ma il rischio di essere spediti ai famigerati spareggi-playoff, che nel 2017 contro la Svezia ci costarono il mondiale in Russia, la più cocente delusione per nazionali che gran parte di noi ricordi, non è del tutto cancellato. Spareggi-spauracchio, che prevederanno una formula ancor più spinosa del solito: le 12 partecipanti (le 10 seconde dei gironi più le due migliori vincitrici della Nations 2020-21 che non sono riuscite a piazzarsi tra le prime due dei loro gruppi) saranno divise in 3 gironcini da 4 squadre ciascuno e disputeranno gare di semifinale e finale ad eliminazione diretta. Le 3 vincitrici di questi gironcini andranno a Qatar 2022, aggiungendosi alle 10 qualificate in qualità di prime classificate. Le altre andranno a casa. Una bella gatta da pelare, insomma. Da evitare come la peste.

Jorginho nel match contro la Svizzera (foto tratta dalla pag. Fb “Nazionale Italiana di Calcio”)
Attaccante centrale cercasi (ma Raspadori e Kean fanno ben sperare)

Ma può la squadra campione d’Europa temere di non qualificarsi alla Coppa del Mondo, competizione che dopo Germania 2006 è diventata stregata per i colori azzurri? Pur con tutte le cautele del caso, non è il caso di fare i catastrofisti. A maggior ragione dopo la confortante goleada sulla Lituania. Un fisiologico calo mentale, dopo la sbornia di metà luglio, era preventivabile (anche dopo i trionfi di 1982 e 2006 ripartimmo con fatica) e tradizionalmente settembre è il mese per noi più complicato sul piano fisico, col campionato cominciato da poco e la brillantezza ancora in soffitta. E non vanno dimenticate le contingenze delle singole partite: contro la Bulgaria gli uomini di Mancini hanno tirato in porta una ventina di volte (subendone solo uno, ma fatale) e in casa della nostra rivale Svizzera Jorginho ha fallito un rigore, col corollario di non poche occasioni sprecate.

L’Italia c’era, quindi. Ma non manca qualche piccolo problema, che ci trasciniamo dalle ultime gare dell’Europeo e che è stato (comprensibilmente) mascherato dalla vittoria finale. Vedi il nostro rapporto non più idilliaco con il gol (senza considerare il pokerissimo sulla debole Lituania), causato anche dall’assenza di una punta con le caratteristiche adatte per sposare appieno il gioco di Mancini. Un giocatore alla Dzeko, in grado di dialogare ma anche di attaccare gli spazi, (peccato solo che Edin in Italia possa giocare solo con i club)… Nessuno, oltre al vituperato (quando veste l’azzurro non laziale) Immobile, sembra possederle, anche se la freschezza dimostrata da Kean e Raspadori (nella foto in evidenza, tratta dalla sua pagina Instagram) nella sfida di Reggio Emilia lascia ben sperare.

Il ct campione d’Europa Roberto Mancini
Imitare Cecoslovacchia, Danimarca e Grecia? No, grazie…

Di gol facili, quindi, contro le big ultimamente ne sono arrivati pochi. E senza le modalità ‘brillantezza’ e ‘cattiveria’ portate allo spasimo come agli Europei fatichiamo a fare la differenza. Mancini qualche contromisura dovrà trovarla. E ridare agli azzurri spensieratezza e divertimento, architravi delle notti magiche. Ma crediamo che queste qualità nelle due delicate sfide di novembre verranno fuori. Senza dimenticare che il prossimo 6 ottobre affronteremo in casa la semifinale di Nations League contro la Spagna. Dovessimo vincerla, però, non sarebbero concessi altri ‘sbandamenti’ post sbornia. Rischieremmo davvero di finire agli spareggi dentro-fuori dai cuori fortissimi, anche per una nazionale fresca di Europeo. E far compagnia a Cecoslovacchia, Danimarca e Grecia, le uniche nazionali che dopo la vittoria agli Euro hanno mancato la successiva qualificazione al Mondiale, sarebbe davvero delittuoso.