Italia, il miglior inizio di sempre

Nazionale

Il miglior esordio di sempre dell’Italia. Agli Europei, certo, ma più in generale in tutte le grandi manifestazioni ufficiali a cui ha preso parte (Mondiali e Confederations Cup, le Olimpiadi fanno storia a sé) da quando esistono i gironi eliminatori, universalmente conosciuti come gironi ‘all’italiana’. Il 3-0 con cui è stata demolita la Turchia nella gara inaugurale di Euro 2020 rappresenta l’ennesimo traguardo degli azzurri di Mancini, ormai avviati al record di 30 risultati utili consecutivi dell’era Pozzo (siamo a quota 28 e l’opera sarà completabile già con Svizzera e Galles) e pronti ad infrangere i nostri storici tabù. Non solo dal punto di vista del gioco offensivo e dell’atteggiamento aggressivo, così lontani da quel ‘catenaccio’ che spesso ha rappresentato nel mondo la nostra cifra calcistica. Ma anche nei risultati.

Quante partenze complicate per gli azzurri…

Già, perché per antonomasia i debutti dell’Italia a Europei e Mondiali sono complicati. Inizi problematici (se non sul campo almeno fuori, vedi Calciopoli 2006), lente riprese e riscatti muscolari alla lunga distanza non di rado hanno accompagnato – e fatto soffrire – gli azzurri di ogni epoca sul campo e milioni di tifosi a casa, metafora di quello che spesso nella storia è stato il percorso del Paese. Basti pensare ai Mondiali 1982, che iniziammo con uno 0-0 contro la Polonia seguito da altri due deludenti pari, spazzati via poi dal magico incedere degli Uomini di Bearzot dalla seconda fase in avanti. O ad Usa 1994, con una partenza da incubo (ko 1-0 con l’Eire) cancellata dalla cavalcata spenta nella finale col Brasile dal rigore di Baggio. E, tornando agli Europei, a Austria-Svizzera 2008, quando fummo travolti con un 3-0 dall’Olanda prima di rialzarci lentamente fino allo stop dagli undici metri ai quarti con la Spagna futura campione.

L’Italia vicecampione del mondo a Usa 1994 (la foto degli azzurri in copertina è tratta dal profilo Instagram della Nazionale Italiana di Calcio)
I numeri: ai gironi 12 esordi vincenti su 25

Insomma, da quando Mondiali ed Europei iniziano con una fase a gironi (rispettivamente dal 1950 e dal 1980), l’Italia ha vinto soltanto 12 delle 25 gare inaugurali. Meno della metà. Un po’ di statistiche. Nella competizione continentale, oltre al tris di venerdì sera, siamo partiti con tre punti nel 1996 (Italia-Russia 2-1), 2000 (Italia-Turchia 2-1) e 2016 (Italia-Belgio 2-0). E nella Coppa del Mondo gli azzurri hanno iniziato col piede giusto nel 1966 (2-0 sul Cile), 1970 (1-0 su Israele), 1974 (3-1 su Haiti), 1978 (2-1 sulla Francia), 1990 (1-0 sull’Austria), 2002 (2-0 sull’Ecuador), 2006 (2-0 sul Ghana) e 2014 (2-1 sull’Inghilterra). Mai però un 3-0 come Italia-Turchia 2021. Per dovere di cronaca, citiamo i ko iniziali di Brasile 1950 (3-2 dalla Svezia) e Germania Ovest 1954 (4-1 dalla Svizzera), e i pari di Cile 1962 (0-0 con la Germania Ovest), Italia 1980 (0-0 con la Spagna), Messico 1986 (1-1 con la Bulgaria), Germania Ovest 1988 (1-1 con i tedeschi), Francia 1998 (2-2 col Cile), Portogallo 2004 (0-0 con la Danimarca), Sudafrica 2010 (1-1 col Paraguay) e Ucraina-Polonia 2012 (1-1 con la Spagna). E la Confederations? Due vittorie inaugurali nelle due nostre partecipazioni di Sudafrica 2009 (3-1 sugli Usa) e Brasile 2013 (2-1 sul Messico).

Giacinto Facchetti alza a Roma la coppa Henri Delaunay ad Euro 1968 (l’unico Europeo vinto dall’Italia)
Partire con tre punti (di solito) porta bene

Non sempre quindi è andato a buon fine il detto ‘chi ben comincia è a metà dell’opera’ (ad Inghilterra 1996 fummo cacciati già nel girone, così come ai Mondiali 1966, 1974 e 2014 e alla Confederations 2009), ma spesso a un buon esordio iniziale è seguita una campagna vincente (Germania 2006) o quasi (Messimo 1970, Argentina 1978, Italia 1990, Belgio-Olanda 2000, Francia 2016). Ovviamente speriamo sia questo il caso dell’Italia di Mancini, che sta cancellando il ricordo della mancata qualificazione ai Mondiali 2018, una disfatta che ha causato ben cinque gli anni di digiuno per noi italiani da una grande competizione di nazionali, quelle che accendono l’immaginario collettivo e le feste di piazza. Nell’auspicio che Chiellini e compagni finalmente riescano a sbloccare il numero ‘1’ dalla casella di Europei vinti, ferma al 1968 (no, lì i gironi non c’erano e la ‘vera’ fase finale dell’Europeo partì con la vittoria in semifinale a Roma contro l’Urss, grazie alla monetina fatata di Facchetti).